Il Made in Italy costituisce l’insieme dei beni di eccellenza del sistema Italia in termini di design, cura, qualità dei materiali, innovazione, qualità della lavorazione. Quali sono i settori del Made in Italy che stanno crescendo di più nell’export? Un primo focus su: Tessile e abbigliamento.
L’Italia è il primo esportatore di prodotti manifatturieri di alta qualità con una quota del 29% sugli scambi mondiali di questa “nicchia”, seguita da Germania e Francia (rispettivamente 16% e 10%).
I mercati di riferimento, oltre a quelli europei, Francia in primis, sono quelli “avanzati” a cui è destinato l’80% della produzione made in Italy di alta qualità: gli Stati Uniti sono il principale sbocco per le merci di qualità italiane con una quota del 21% del consumo totale.
L’export del tessile-abbigliamento costituisce la fetta principale (oltre 1/5) delle esportazioni dei prodotti “Made in Italy” di alta qualità ed è destinato prevalentemente ai Paesi extra UE.
*Fonte Istat: dati export Italia a novembre 2019
*Elaborazioni PMI Finance & Consulting su dati Istat
Per il tessile-abbigliamento il primo mercato resta la Francia (che cresce quasi del 6%, cifra invidiabile per un mercato maturo); al secondo posto la Germania (in flessione). Gli USA sono il 3° mercato con un maggiore potenziale di sviluppo (sono cresciuti del 5,9%) seguiti dal Regno Unito che nonostante la Brexit continua a crescere (+7,2%). Un’attenzione crescente per il Made in Italy proviene dai mercati emergenti il maggiore dei quali è la Cina che apprezza particolarmente il prodotto italiano. Mercati “delicati” ma potenzialmente molto promettenti per il nostro tessile-abbigliamento dei prossimi anni sono il Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita) e Russia.
Il turismo è uno dei veicoli principali del gusto “made in Italy” perché ne consente l’esperienza diretta. Per il settore tessile-abbigliamento la presenza dei turisti costituisce inoltre un potente canale di vendita. I flussi turistici verso l’Italia stanno crescendo e si stanno modificando: la provenienza principale è ancora europea (anche se gli USA sono il secondo paese per numero di presenze in costante crescita, dopo la Germania) ma la Cina ora al 6° posto ha conosciuto uno sviluppo eccezionale con un +318% negli ultimi 10 anni: i timori legati al “corona virus” rallenteranno questo trend ma non si prospetta una inversione di tendenza netta.
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Prossima uscita: settore Alimentare.